Viscosupplementazione intra-articolare con Acido Ilauronico e ritardo nella Chirurgia Protesica del ginocchio
Numerosi studi dimostrano con sempre maggior evidenza, come cicli ripetuti di iniezioni ecoguidate intra-articolari di acido ialuronico, comportino un notevole miglioramento della sintomatologia dolorosa nonché della funzionalità articolare e del consumo di analgesici. Alcuni di questi studi hanno inoltre evidenziato un netto ritardo per gli interventi di protesizzazione dell'articolazione del ginocchio.
Numerosi studi dimostrano con sempre maggior evidenza, come cicli ripetuti di iniezioni ecoguidate intra-articolari di acido ialuronico, comportino un notevole miglioramento della sintomatologia dolorosa nonché della funzionalità articolare e del consumo di analgesici. Alcuni di questi studi hanno inoltre evidenziato un netto ritardo per gli interventi di protesizzazione dell'articolazione del ginocchio.
Uno studio americano di qualche anno fa (2016) ha dimostrato, su un totale di oltre 4.000.000 pazienti, l’efficacia della viscosupplementazione sia sulla riduzione del dolore, che sull'outcome sfavorevole verso la protesi di ginocchio. Tale studio permette inoltre di evidenziare come la viscosupplementazione intra-articolare sia un trattamento ciclico che deve essere ripetuto periodicamente.
Nel 2009 i dati di uno studio clinico prospettico condotto su 183 pazienti dimostravano come almeno un ciclo di infiltrazioni intra-articolari settimanali di acido ialuronico era in grado di migliorare la clinica e l'outcome nelle patologie articolari del ginocchio. In particolare i pazienti che avevano risposto positivamente al trattamento, venivano invitati a ripetere il ciclo di infiltrazioni ogni 6-12 mesi in base ai loro sintomi. I pazienti sono stati poi classificati in tre gruppi secondo il sistema di classificazione radiologica Ahlback: 46 pazienti erano nel Gruppo 1 (Ahlback grado I-II), 70 pazienti nel Gruppo 2 (Ahlback grado III-IV) e 67 pazienti nel Gruppo 3 (Ahlback grado V). L'incidenza di intervento di protesi al ginocchio era del 28,4% con un tempo medio di 15,4 mesi (0,7-51,7 mesi). Per i pazienti che non erano stati sottoposti a sostituzione protesica durante il periodo di studio (80.4%, 64.3% e 73.1% per il gruppo 1, 2 e 3 rispettivamente), il loro follow-up medio era stato di 45.6 mesi. L'analisi ha inoltre dimostrato che il 75% delle ginocchia non era stato sottoposto a protesi per un tempo di 1370 giorni (3.8 anni). L'analisi ha inoltre indicato che tra età, sesso, etnia, BMI e presenza di versamento articolare, solo l'età ha significativamente influenzato il tempo di protesizzazione.
Oltre a studi clinici di letteratura, numerosi studi sono stati pubblicati con dati provenienti da database amministrativi. Sebbene tali studi non ci permettano di fare correlazioni cliniche sui fattori predittivi di risposta, evidenziano come pazienti trattati con viscosupplementazione e soprattutto che hanno eseguito trattamenti ciclici, sono quelli che presentano maggiore ritardo di protesizzazione e miglioramento dei sintomi.
Sono sicuramente indispensabili ulteriori studi per comprendere i fattori predittivi di risposta, la diversità di risposta ai diversi prodotti di acido ialuronico e quale sia la dose e la ciclicità necessaria in relazione allo stadio radiologico e clinico della malattia.
Tuttavia questi dati provenienti sia da studi clinici che da database amministrativi, suggeriscono che la viscosupplemetazione in pazienti con artrosi del ginocchio è associata in maniera dose-dipendente ad un ritardo nel tempo di ricorso a chirurgia protesica ortopedica. Le implicazioni sia cliniche che economiche nella gestione complessiva dell’osteoartrosi, considerando l’incremento estremamente diffuso della gonartrosi oltre alla crescita dei costi chirurgici, dovrebbe indirizzare quindi la comunità scientifica ad un maggiore impiego delle tecniche di viscosupplementazione intra-articolare.