La produzione di cannabis per uso medico è stata avviata in Italia nel 2016 presso lo Stabilimento chimico farmaceutico militare di Firenze (SCFM), grazie alla collaborazione tra il Ministero della salute e il Ministero della difesa. La marijuana ad uso medico è stata autorizzata in Italia nel 2013 ed è classificata come medicinale soggetto a prescrizione medica limitativa, viene prescritta dai centri ospedalieri o specialisti e va rinnovata volta per volta.
È da distinguere la cannabis ad uso medico da quello ad uso ricreativo: la marijuana ad uso medico viene prodotta in Italia secondo le direttive europee e solo nello Stabilimento chimico farmaceutico militare di Firenze (SCFM). La cannabis terapeutica viene prescritta solo ai pazienti che hanno già provato vari antidolorifici e terapie senza ottenere risultati.
Questo tipo di terapia può essere utilizzato per trattare diversi disturbi e patologie.
I principi attivi della cannabis terapeutica sono i cannabinoidi, in particolare il THC (delta-9-tetraidrocannabinolo) e il cannabidiolo (CBD). Il farmaco inibisce alcuni recettori nervosi del paziente senza alterare la percezione della persona.
La Cannabis FM2 contiene THC 5% - 8% e CBD 7,5% - 12%. È la prima sostanza attiva a base di cannabis prodotta in Italia in conformità delle direttive europee in materia di medicinali e secondo un processo produttivo depositato e controllato. La distribuzione è autorizzata dall’Organismo statale per la cannabis presso il Ministero della salute.
Come tutti i farmaci anche la cannabis ad uso terapeutico può causare effetti indesiderati. Gli eventuali effetti indesiderati dipendono dalla posologia, dalla via di somministrazione e dal disturbo da trattare, inoltre, non si manifestano in tutti i pazienti nello stesso modo, così come potrebbero non manifestarsi affatto.
Questo tipo di terapia non è indicata per i pazienti che:
La cannabis ad uso medico può essere assunta per due vie: orale e inalatoria.
Se il paziente decide di assumerla per via orale, potrà diluire alcune gocce di un olio a base di canapa in acqua, oppure aggiungere le stesse gocce direttamente al cibo: la posologia viene indicata dal medico al momento della prescrizione.
L’assunzione per via inalatoria prevede l’utilizzo di un vaporizzatore certificato CE. La cannabis viene scaldata nell’apparecchio senza bruciare, in questo modo il paziente potrà inalare i vapori.
Questo tipo di terapia viene prescritta ai pazienti maggiorenni e non ha tempi massimi di utilizzo. E’ il medico che decide quando e se interrompere la terapia, oppure se regolare il dosaggio.
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